In Europa avanza l’onda lunga della pedofilia

In Europa avanza l’onda lunga della pedofilia

di Pietro Licciardi

SEMPRE PIU’ CERTI SINISTRI PERSONAGGI ESCONO ALLO SCOPERTO CON DISEGNI DI LEGGE E SCONCERTANTI DICHIARAZIONI

Come su un piano inclinato la putrida Europa “progressista” sta correndo sempre più velocemente verso l’abisso dove si concluderà la lunga marcia delle sinistre avanguardie iniziata nel Sessantotto. Quando passò la legge che legalizzava il divorzio già si sapeva che dopo sarebbe stata la volta dell’aborto e dopo ancora dell’eutanasia, e così è stato. Poi sono arrivate le battaglie per la normalizzazione del sesso lesbico e omosessuale che ha portato al riconoscimento delle coppie gay e al matrimonio omosessuale. Il passo successivo, come i cattolici hanno avvisato fin dal principio, sarà lo sdoganamento della pedofilia. Detto, fatto.

In Germania, cuore culturale ed economico dell’Unione europea – dove ha ottenuto una maggioranza di voti la proposta di Macron di inserire il diritto all’aborto anche nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione – è stato votato un disegno di legge per depenalizzare il possesso di materiale pedopornografico. Sempre in Germania Rütiger Lautmann, attivista Lgbt e sostenitore della pedofilia, membro del partito SPDqueer. Ha promosso un disegno di legge insieme ai Verdi e al Partito Democratico Libero per legittimare l’autoidentificazione sessuale, e sostenere il “cambiamento” di sesso dei ragazzi dai 14 anni, ma il partito afferma che sarebbe bene permettere il “cambio” di sesso sin dai 7 anni. Per inciso: interessante notare come un politico favorevole alla pedofilia sia anche favorevole al “cambiamento” di sesso dei bambini.

In Spagna invece Irene Montero, ministro dell’Igualdad (il nostro ministero delle pari opportunità) del governo guidato dal socialista Sanchez formato da Psoe e Podemos, ha dichiarato: «I bambini devono avere il diritto di avere relazioni sessuali con chi vogliono, purché siano consenzienti». Sconcertante che a dire ciò sia stato un ministro in carica nel corso di una audizione durante la discussione sulla legge per i trans e l’aborto. E ancora più sconcertante è il fatto che dopo questa farneticante dichiarazione siano comparsi per le strade spagnole manifesti per una campagna sul “consenso sessuale” con la frase a caratteri cubitali: «Se dice di no, non è sesso, è aggressione».

Normale se ciò si riferisse a donne adulte in grado di dare o negare il consenso al rapporto sessuale; sarebbe l’ennesima campagna contro la violenza. Ma si dà il caso che la fotografia sull’affissione non era quella di una donna ma di un bambino dall’età apparente di 10-12 anni. Un messaggio subliminale – ma non tanto – per dire: se il minore acconsente il pedofilo stia pure tranquillo che la sua non è violenza.

L’onda lunga dello sdoganamento pedofilo è giunta subdolamente anche da noi, in Italia, dove ormai da anni nelle scuole elementari, medie e perfino negli asili si svolgono corsi di “educazione sessuale” in cui si insegna ai bambini a masturbarsi e a esplorare reciprocamente i propri organi sessuali. Un modo per rompere i tabù e le naturali barriere psicologiche dei minori preparandoli al sesso precoce. Tali campagne sono promosse e sostenute dall’Onu e dall’Oms, organizzazioni che sono state colonizzate dai reduci sessantottini

Ancora siamo alla politica dei piccoli passi, dei sassolini gettati nello stagno. Ma è sempre stata questa la tecnica usata per condizionare le masse. Del resto solo dieci anni fa pensare ad un matrimonio gay sarebbe stato inconcepibile; oggi perfino certi cattolici sono arrivati a pensare che se c’è l’amore… Se non si comincia a contrastare con decisione l’attuale deriva presto arriveremo al punto in cui se un padre vorrà difendere il proprio figlioletto dai pedofili sarà arrestato.

Un altro motivo in più per andare a votare il 9 Giugno contro le sinistre sessantottine che hanno colonizzato anche l’Unione europea.

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