Alle associazioni LGBT+ arriva una pioggia di soldi… mentre milioni di italiani sopravvivono grazie alla Caritas…

SPUNTA NUOVAMENTE L’IDENTITÀ DI GENERE MASCHERATA SOTTO LE DISCRIMINAZIONI E IL TUTTO VIENE AVALLATO DAL MINISTRO DELLA FAMIGLIA ELENA BONETTI

A cura di Angelica La Rosa

«Una vera e propria pioggia di soldi arriva alle associazioni LGBTQIA che, nonostante la bocciatura del ddl Zan, trovano il modo di ricevere finanziamenti e sostegno per un’emergenza nazionale che non esiste!» è il commento di Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia, alla notizia dei 4 milioni di finanziamenti assegnati dal Dipartimento per le Pari opportunità della presidenza del Consiglio – Unar ai “progetti per la costituzione di centri contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere”.

«I dati Oscad (Ministero dell’Interno) – aggiunge Jacopo Coghe, vicepresidente della Onlus – parlano di 212 reati d’odio in circa otto anni per motivi legali all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Poco più di 26 ogni anno. Servono quindi addirittura 4 milioni di euro per questo? Circa 150.000€ per ogni caso di discriminazione? In più è sempre più palese come l’Unar, nata per contrastare le discriminazioni razziali, stia progressivamente cambiando il suo raggio d’azione».

«Inoltre, spunta nuovamente l’identità di genere mascherata sotto le discriminazioni e il tutto viene avallato dal Ministro della Famiglia Elena Bonetti, mentre per le famiglie italiane, a poche settimane dalla legge di Bilancio, non si trovano i fondi necessari per provvedimenti di sostegno ad hoc». Come non si trovano soldi per garantire tre pasti al giorno a milioni di italiani, costretti a frequentare per sfamarsi la Caritas, le altre strutture di carità, i centri religiosi o, in minima parte, laici, che si occupano di sostegno ai più emarginati.

 

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