Sinistra, UE e media contro una nazione che si ispira ai principi dell’ordine naturale e cristiano

Di Diego Torre


Il Parlamento europeo non ha digerito il divieto all’aborto eugenetico, per la presunta malformazione del feto, vigente in Polonia dal 22 ottobre a seguito della sentenza della Corte Costituzionale; aborto che comunque rimane ammesso in caso di stupro, incesto o pericolo di vita per la madre.

La condanna per i giudici e per il governo polacco sono giunti da una larga maggioranza (455 sì, 145 no e 71 astensioni). Interessante notare come i democristiani del Partito Popolare Europeo (tranne i pilateschi astenuti) si siano associati a tutte le sinistre, liberali e laicisti di varia denominazione.

Tutti sono ovviamente preoccupati per la salute delle donne costrette alla fuga verso l’estero; per i figli condannati a morte mediante aborto invece …. neanche un cenno; per loro quel divieto è invece «una battuta d’arresto sul tema dei diritti sessuali e riproduttivi».

Ovviamente nella stessa risoluzione si esprime solidarietà alle femministe e agli LGBT+ che in questi giorni manifestano, imbrattano chiese e creano disordini calpestando le norme sanitarie anticovid.

Assolutamente da apprezzare invece la risoluzione del gruppo Conservatori e Riformisti che solidarizza con «legittime autorità polacche nella ricerca di una soluzione, che rispetti la vita di tutti e sostenga anche le madri e le loro famiglie attraverso l’assistenza medica e altre forme di assistenza necessarie per i bambini disabili».

Cambierà qualcosa per i polacchi? Assolutamente no, se la coalizione di governo non non si farà intimidire. Ma come interpretare l’alleanza fra piazza di sinistra, Unione Europea e massmedia contro una delle poche nazioni che si ispirano ai principi dell’ordine naturale e cristiano?

Questo è il vero obiettivo: mettere in riga chi si oppone al relativismo dilagante promosso (anche) dall’Unione Europea e al suo strapotere.

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