L’UOMO DI DESTRA, AL CONTRARIO DI QUELLO DI SINISTRA, PORTA CON SÉ L’IMMAGINE DI UN UOMO RETTO, CONCRETO, VIRTUOSO, CHE CERCA DI FARE MOMENTO PER MOMENTO QUELLO CHE È POSSIBILE. DEL RESTO IL TERMINE “SINISTRA” È SEMPRE LEGATO A QUALCOSA DI OSCURO E NEGATIVO, A COMINCIARE DALLE SACRE SCRITTURE.
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Pietro Licciardi
Quando nascono la destra e la sinistra in politica? L’origine risale alla Rivoluzione in Francia, quando i delegati degli Stati generali si riunirono nella sala adibita al gioco della pallacorda, dove vi erano delle tribune alla sinistra e alla destra del campo. A sinistra si disposero delegati più radicali: i “filosofi” e coloro che miravano all’abbattimento dell’ancien regime; a destra i difensori del trono e dell’altare.
Quella prima destra ebbe una triste fine poiché molti finirono ghigliottinati e solo qualcuno riuscì a fuggire prima che si scatenasse il terrore giacobino. La loro fu una lotta impari e durissima contro avversari numericamente superiori che avevano organizzato una claque a loro favorevole che ogni volta un oratore di destra prendeva la parola lo subissava di fischi e di lancio di oggetti.
Una prassi che da quel momento la sinistra di ogni tempo ha adottato, facendo sempre volentieri ricorso alla demonizzazione dell’avversario, alla calunnia e alla violenza fisica e verbale.
Ma il termine “sinistra”, al contrario di “destra”, è da sempre legato a qualcosa di oscuro e negativo. Si cita la “sinistra” per definire un luogo sinistro, o un tiro “mancino”; un incidente è chiamato “sinistro”. Se alziamo lo sguardo dal linguaggio comune e ci rifacciamo ad un testo scritto ben prima della Rivoluzione francese vediamo che la parola “destra” e “sinistra” è usata sempre in modo inequivoco. Il testo in questione è la Sacra scrittura. Già nell’Antico testamento, al Salmo 110 si legge: “Oracolo del Signore al mio signore, siede alla mia destra finché io ponga i miei nemici a sgabello dei tuoi piedi“. Ovvero la persona fedele siede alla destra.
Anche nella recita del Credo, ad un certo punto, si recita: “…(il Figlio) siede alla destra del Padre…”. C’è anche un brano del Vangelo di Matteo molto significativo a riguardo, là dove a ridosso della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo vengono riportate le ultime profezie sulla fine del mondo. A proposito del giudizio finale Gesù dice: «Quando verrà il figlio dell’uomo sulla terra nella sua maestà con tutti gli angeli si assiederà sul trono della sua gloria e tutte le nazioni saranno radunate davanti a Lui, ma egli separerà gli uni dagli altri come il pastore separa le pecore dai capri. E metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sua sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: venite benedetti dal Padre mio, prendete possesso del regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo» (Mt 25; 31 e seg.).
Tutte queste cose ci dicono qualcosa. Ci dicono che va a destra, sta a destra l’uomo giusto, l’uomo retto, che fa il bene, l’umile, il mansueto; mentre va a sinistra chi non fa il bene, chi è oscuro, tenebroso. Nella Bibbia si parla di uomini lascivi e si fa il paragone con il capro, il classico animale simbolo satanico.
Da quello che abbiamo solo accennato esce una immagine della destra come posizione, non soltanto della persona, che fa il bene – il che già non è poco – ma anche di una persona virtuosa e virtù è la disposizione dell’animo a fare il bene.
Da questi piccoli tentativi di analisi dunque esce l’immagine di una destra e di una sinistra che si caratterizzano non tanto da un punto di vista dottrinale, quanto da quello del “cosa si fa”, degli atteggiamenti, i comportamenti. L’uomo di destra porta con sé l’immagine di un uomo retto, concreto, virtuoso, che cerca di fare momento per momento quello che è possibile.
L’uomo di sinistra e di destra è molto ben esemplificato da due autori che forse non si sono letti a vicenda ma che arrivano alle stesse conclusioni: Giuseppe Prezzolini (1882-1982) e Thomas Molnar (1921-2010). Per entrambi l’uomo di destra è realista, l’uomo di sinistra è utopista.
Per capire in cosa consiste il realismo della destra e l’utopia della sinistra rimandiamo al precedente articolo pubblicato su Informazione Cattolica.