I Deputati del PD appoggiano i vandali che attaccano i manifesti pro vita?

MARIA RACHELE RUIU: “A VERONA LIBERTÀ DELLE DONNE SIGNIFICA VAGINE A FORMA DI BLATTA SULLA MIA FACCIA”

Di Angelica La Rosa

Il successo, in giro per l’Italia, della campagna #stopaborto contro la pillola abortiva Ru486 sta scatenando la rabbia delle femministe, l’odio e le violenze contro i pro vita, le prese di posizioni di partiti contro la vita come il PD.

L’ultimo caso è accaduto a Verona. Nella città veneta sono stati affissi cartelli pro-life con l’immagine della testimonial di Pro Vita & Famiglia, ma sono stati volgarmente imbrattati ed esaltati sui social dalle femministe di Non una di Meno.

“A Verona hanno offeso e bullizzato la nostra Maria Rachele Ruiu, non avendo altri argomenti su cui dibattere evidentemente”, ha dichiarato Toni Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, che ha ricordato anche come l’Abruzzo abbia inviato “una circolare che è una forte raccomandazione alle Asl regionali, ‘affinché l’interruzione farmacologica di gravidanza con utilizzo della pillola RU486 (mefipristone e prostaglandine) sia effettuata preferibilmente in ambito ospedaliero e non presso i consultori familiari’, rigettando quindi le assurde direttive della circolare del Ministro Speranza”. Queste, spiega Brandi, “sono le vere conquiste per le donne ma vengono ostacolate dai mass media e dalle voci progressiste e femministe”,

Il quotidiano Repubblica, seguito dal Corriere della Sera, hanno deciso di pubblicare una foto del manifesto imbrattato da #NonUnaDiMeno, dando solo a loro la parola e permettendo, di fatto, un vero e proprio shit storm sulla persona di Maria Rachele Ruiu.

“E’ forse questo l’agire che suggeriscono quando parlano di libertà delle donne? E io cosa sono? Stessa domanda rivolgo ai deputati Pd, che nella loro pagina, hanno pubblicato un manifesto ‘rivisto e corretto’. E’ stato usato il mio volto per sponsorizzare un messaggio che non solo non condivido, ma combatto. E questa non è violenza? Teoricamente avrebbero dovuto difendermi dalle ingiurie e dal bullismo che ho ricevuto, visto che si battono per questo. A prescindere da tutto, le donne si meritano più dell’aborto e io mi batterò sempre per questo. Il fatto che i manifesti siano stati accolti così come sono stati accolti mi conferma che oggi, nel 2021, non si può parlare di aborto, se non come dogma”, ha dichiarato Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia.

E’ incredibile anche il comportamento tenuto dai Deputati del PD che, nel loro gruppo su Facebook lo scorso 9 febbraio hanno scritto a corredo della foto del volantino vandalizzato: “A Verona sono riapparsi i manifesti antiabortisti di ProVita. Ancora una volta, sotto attacco, ci sono le donne e la libertà di poter scegliere sui loro corpi. Un attacco all’autodeterminazione e ad un diritto conquistato dopo anni di lotte sociali”.

Piuttosto che prendere le distanze dai vandali i deputati del PD sembrano sostenerli o abbiamo letto male?

 

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