Ma Draghi se n’è accorto che è inverno… demografico?

IL POPOLO ITALIANO STA MORENDO… E NON DI COVID MA DI VECCHIAIA

Di Diego Torre

Che il vento gelido della morte soffi sul corpo di una nazione senza speranza, lo denuncia inconfutabilmente la forza invincibile dei numeri, sciorinati annualmente dall’ISTAT.

Il popolo italiano sta morendo… e non di Covid ma di vecchiaia.  Calano i nuovi nati di molte decine di migliaia ogni anno; aumenta l’età media dei sopravvissuti  (45 anni), i quali divenuti più anziani, più poveri e più disoccupati di prima, tutto pensano meno che a fare figli.

Il Presidente dell’Istat Giancarlo Blangiardo, il 1° febbraio, ci ha ricordato che i nati del 2020 saranno forse  400mila, in numero più basso dall’unità d’Italia.

Il Covid? Non c’entra; stiamo parlando di concepimenti avvenuti nel 2019. Dal 1964 il numero dei nuovi nati è in costante diminuzione, ma negli ultimi anni il crollo è stato un’autentica valanga;  e il numero dei morti supera quello dei nuovi nati di almeno 200.000 unità ogni anno.

E Blangiardo denuncia anche il crollo dei matrimoni, dimezzati nel 2020 rispetto all’anno precedente; quelli religiosi in particolare, scesi addirittura ad un incredibile30% del totale; nella una-volta-cattolica Italia!

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo discorso ha trattato di tutto, con la forza dei numeri e l’inoppugnabilità delle statistiche: covid, aspettativa di vita in calo, povertà in aumento, ore di cassaintegrazione, gli alunni della didattica a distanza…

Ma sull’inverno demografico che sta uccidendo il nostro futuro ….. neanche una parola. Comprendiamo la logica delle urgenze, ma non pensare affatto all’emergenza fondamentale è autentica miopia politica… o indifferenza al tema… o colpevole compiacenza. E ciò non è riferita tanto al governo Draghi, ma a tutta la classe politica che vive di immediatezze e non sa pensare in prospettiva, nonché al mondo dell’informazione e della cultura che ben si guardano dal trattare il problema.

Nella laicista Francia, come nella cristiana Ungheria  o nell’ortodossa Russia, le nascite sono in ripresa da un pezzo, anche per il massiccio sostegno della politica, che mette i soldoni sul tavolo per sostenere le famiglie. E nella una-volta-cattolica Italia?

Sappiamo della passione di Draghi per la matematica e vorremmo che facesse un conto semplice: a che serve battere e il virus e rilanciare l’economia, se fra poco non avremo PER CHI farlo?

Un popolo che vive di immediatezze e non sa investire per il proprio futuro è destinato a naufragare nei flutti della storia. E i figli non sono soltanto un costo ma, per la società soprattutto, un investimento; il primo e più importante. Il loro rifiuto consegue il rigetto dell’istituto familiare.

Coppie gay e convivenze passeggere non sono certo gli scenari ideali nei quali può fiorire la vita; ma neanche il clima relativista e consumista in cui siamo immersi ne propizia lo sbocciare. Non è certo un caso che il declino demografico sia iniziato in pieno boom economico, quando si cominciò a credere che una vacanza all’estero valesse più di un figlio.

 

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non e’ miopia politica….. come da anni è una loro scellerata scelta: affossare la famiglia.
Da anni seguo la politica e nessun governo ha mai affrontato seriamente il problema denatalità.
Da 5 anni lavoro con il Popolo della Famiglia, l’unico che in Italia si batte per risolvere questo problema. Abbiamo raccolta oltre 50 mila firme per presentare la Proposta di legge ” Reddito di Maternità” completamente abbandonata nel cassetto del Parlamento e nessun politico, neppure se cattolico, ha OSATO proporre di toglierla dal cassetto!!!
Sursum corda