La Chiesa che si inginocchia davanti all’imperatore è una Chiesa inutile

CHIESA E STATO HANNO SPESSO COLLABORATO E SPESSO LOTTATO SENZA ESCLUSIONE DI COLPI MA QUANDO GLI UOMINI DI CHIESA HANNO CESSATO DI LOTTARE, HANNO DIMINUITO IL LORO SFORZO, O SONO SCESI A PATTI CON IL POTERE SONO SUCCESSE GRANDI DISGRAZIE.

A cura di Pietro Licciardi

Chiesa e Stato hanno spesso collaborato e spesso lottato senza esclusione di colpi ma quando gli uomini di Chiesa hanno cessato di lottare, hanno diminuito il loro sforzo, o sono scesi a patti con il potere sono successe grandi disgrazie.

Partiamo dal principio: i cristiani riconoscevano lo Stato pagano ed anzi erano i più fedeli e affidabili sudditi dell’imperatore ma non versavano incenso davanti alle sue statue, anche a costo della loro stessa vita. Questo rifiuto stava a significare che vi è un solo Dio e nessuno, né Stato, né sovrano per quanto potente può divinizzarsi. Ciò avviene quando fonte del diritto e della legge non è più Dio ma lo Stato stesso.

E’ quello che è avvenuto con la Rivoluzione Francese, madre delle moderne democrazie, che ha strappato il potere a Dio per affidarlo nominalmente al “popolo sovrano” ma di fatto a ristrette oligarchie capaci di manipolare in maniera sempre più efficiente e tecnologicamente avanzata attraverso proprio opinion maker la volontà popolare.

Da quel momento l’ingiustizia ha regnato sovrana e incredibili ecatombi si sono abbattute sull’umanità.

Si sono così divinizzati lo Stato nazionalsocialista, gli Stati comunisti e si stanno divinizzando le “democrazie” occidentali, almeno quelle che non hanno conosciuto per intero l’orrore dei regimi comunisti, assumendo, ad esempio, la comune caratteristica di voler decidere chi merita di vivere e chi di morire; di stabilire cosa è la famiglia e magari anche manipolare la natura umana decidendo chi è donna e chi è uomo.

Contro lo Stato che si divinizza il cattolico dovrebbe alzare la testa, senza paura dello scontro e non perché è lo scontro che cerca ma perché difende la verità e il bene comune. I ragazzi della Rosa Bianca si opposero alla «atea macchina da guerra» nazionalsocialista nonostante ogni opposizione fosse quasi impossibile, e persero quasi tutti la vita.

Gli ufficiali dell’Operazione Walkiria, anch’essi mossi dalla fede e dall’amore per il loro Paese, andarono oltre, cercando di uccidere Adolf Hitler e fondare una futura, nuova Germania. Non ci riuscirono, ma provarono e morirono. Il vescovo cattolico di Münster Clemens August von Galen fece anch’egli quanto era in suo potere per frenare il programma nazista predicando dai pulpiti, scrivendo lettere, gridando con quanta più forza poteva, mentre il regime progettava di ucciderlo a guerra finita.

Consapevoli o meno, i ragazzi della Rosa Bianca, che tra le altre cose si opponevano all’eutanasia di Stato, gli ufficiali dell’Operazione Walkiria e von Galen, hanno fatto ciò che hanno fatto i primi cristiani, divorati nelle arene o crocifissi perché hanno rifiutato di piegare la testa davanti all’imperatore-dio. La loro opposizione è stata la stessa dei missionari gesuiti e dei Papi che hanno contrastato lo schiavismo degli europei; così la Chiesa cattolica permise, con la sua opposizione agli schiavisti spagnoli, la sopravvivenza delle popolazioni indigene del centro e sud America.

Dove la resistenza della Chiesa non vi fu, perché la Chiesa era asservita allo Stato, come in Inghilterra o negli Stati Uniti a stragrande maggioranza protestante, non vi fu alcun freno all’arbitrio del potere e nessuno frenò il genocidio dei pellerossa.

Hitler e Stalin in alcune occasioni hanno spiegato che non volevano «distruggere il cristianesimo» ma solo impedire ai credenti di andare contro lo Stato, di intromettersi nella cosa pubblica. Non possiamo tollerare, affermava Hitler nelle sue conversazioni a tavola, un clero che interviene in ciò che è competenza dello Stato. Hitler avrebbe volentieri tollerato, cosa che ha fatto Stalin, solo una Chiesa di Stato, come quella anglicana, come certe Chiese protestanti totalmente obbedienti allo Stato o la Chiesa ortodossa in Urss, una volta piegata dalle feroci purghe.

Ecco, una Chiesa cattolica che non lottasse per difendere il diritto dei bambini ad avere un papà e una mamma, non gridasse contro i crimini di aborto ed eutanasia o rinunciasse a celebrare le proprie liturgie secondo la tradizione e il proprio calendario assomiglierebbe ad una Chiesa di Stato: insignificante e inutile.

 

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