Ddl Zan, la tecnica è consolidata: farsi ragione attaccando al prossimo etichette infamanti

NON HA ALCUNA IMPORTANZA IL MERITO DELLE COSE, NON SERVE ASCOLTARE LE OBIEZIONI ALTRUI, ZERO APPLICAZIONE, NESSUNA FATICA

Di Dalila Di Dio

Essere #petaloprogressita deve essere un discreto spasso: non ha alcuna importanza il merito delle cose, non serve ascoltare le obiezioni altrui, zero applicazione, nessuna fatica.

Sei contrario all’immigrazione clandestina: razzista!
Non condividi l’impianto normativo del DDL delle meraviglie? Omobilesbotransfobico!
Non pensi che le donne debbano dominare l’universo solo perché hanno la patatina (reale o percepita)? Sessista! Il tutto innaffiato da fiumi di insulti assortiti nei confronti degli ignoranti, beceri, disinformati, disumani minus habentes che hanno l’ardire di dissentire dalle uniche posizioni accettabili: le tue.

La tecnica è consolidata: farsi ragione attaccando al prossimo etichette infamanti. Ecco, per mutuare la felicissima definizione del DDL Zan, “petaloprogressismo è l’identificazione percepita e manifestata di sè, in relazione alla superiorità intellettuale, etica e morale, anche se non corrispondente al reale livello di intelligenza, indipendentemente dall’aver concluso un processo di comprensione della realtà fenomenica circostante”. Superiori. A priori. In modo preconcetto. Con pregiudiz… spe’ no, i pregiudizi ce li hanno i cattivi!

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