L’Italia paese cavia per la sperimentazione dei farmaci?
NEL 2014 FIRMATO UN ACCORDO INTERNAZIONALE DA AIFA E MINISTRO LORENZIN CHE FA DEL NOSTRO IL PAESE CAPOFILA DELLE STRATEGIE E CAMPAGNE VACCINALI NEL MONDO
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A cura di Pietro Licciardi
La notizia non è nuova, risale al 2014, ed è stata ripresa da Alessandro Gnocchi sulla testata online Ricognizioni ma, dopo aver verificato noi stessi, vogliamo riproporla perché essa spiega molto bene il perché il governo e la sinistra, nonché, il signor Mario Draghi, fedele maggiordomo della UE e delle consorterie palesi e occulte che ne tirano i fili, perseguono con tanto ostinato accanimento l’inoculazione urbi et orbi dei sieri che inizialmente dovevano debellare l’epidemia di Covid-19, poi dovevano fare ammalare in maniera meno grave e una volta costatata l’inefficacia anche su questo fronte dovrebbero dovuto, se non altro, salvare la vita. Cosa alquanto dubbia anche questa, considerati i 500 morti già accertati dall’Aifa riconducibili a reazioni avverse post-trattamento e alle sempre più numerose segnalazioni sui social di problemi di salute, anche molto gravi, e decessi che gli stessi soggetti o i familiari dei soggetti colpiti mettono in relazione con l’assunzione dei sieri sperimentali.
La fonte è ancora una volta il sito dell’Agenzia italiana per il farmaco (Aifa) l’ente governativo che provvede ad assicurare i requisiti di sicurezza ed efficacia di tutti i farmaci. In un comunicato si legge che «Nell’ambito del Global Health Security Agenda, lo scorso venerdì l’Italia è stata designata quale capofila per i prossimi cinque anni delle strategie e campagne vaccinali nel mondo. A ricevere questo prestigioso incarico alla Casa Bianca a Washington, alla presenza di Barack Obama, il Ministro Lorenzin e il Presidente dell’AIFA Pecorelli che commentano: “Un importante riconoscimento scientifico e culturale internazionale per il nostro Paese”. L’Italia guiderà nei prossimi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali nel mondo. È quanto deciso al Global Health Security Agenda (GHSA) che si è svolto venerdì scorso alla Casa Bianca. Il nostro Paese, rappresentato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, accompagnata dal Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) prof. Sergio Pecorelli, ha ricevuto l’incarico dal Summit di 40 Paesi cui è intervenuto anche il Presidente USA Barack Obama». Il comunicato porta la data del 28 Settembre 2014; presenti alla stipula dell’accordo oltre ai citati presidente dell’Aifa Sergio Pecorelli e il ministro della salute nei governi Letta, Renzi e Gentiloni, Beatrice Lorenzin, anche Ranieri Guerra, consigliere scientifico all’Ambasciata italiana a Washington, Bill Corr, UnderSecretary for Human Health Services (HHS), e il vice ambasciatore italiano a Washington, Luca Franchetti Pardo.
Si noti che il presidente dell’Aifa Pecorelli, poco dopo la firma di questo accordo, si è dimesso dall’incarico poichè segnalato per probabili conflitti d’interessi. Come informa il Sole 24 Ore del 26 Novembre 2015 tra le situazioni contestate vi sarebbe stata la sua partecipazione nell’advisory board di una società di venture capital che investiva decine di milioni in sanità e la partecipazione in fondazioni e altre società con risorse provenienti anche da industrie farmaceutiche.
Appena tre anni dopo la firma di questo accordo, il 28 Luglio 2017, il ministro Lorenzin ha annunciato la conversione in legge del Decreto vaccini, il discusso provvedimento che ha reso obbligatoria per i minori da 0 a 16 anni una lunga serie di inoculazioni; una vera bomba per il sistema immunitario: Anche il quel caso il provvedimento fu imposto con la minaccia di sanzioni pecuniarie e di non far entrare a scuola i bambini e i giovani non vaccinati.
Sorvoliamo sul giro di affari che sta dietro ad un simile provvedimento, che comporta l’acquisto per la somministrazione coatta di milioni di nuove dosi di preparati.
La netta impressione, mettendo in fila i fatti riportati, è che l’Italia abbia servilmente obbedito agli ordini provenienti da oltreoceano, ovvero da quegli Stati Uniti all’epoca guidati da Barack Obama, icona della sinistra mondiale e nostrana; e ciò sembra spiegare anche il perché del totalitarismo vaccinista dell’Italia, in cui da Sergio Mattarella a Draghi , passando per i leader politici quasi al completo ci si è schierati senza dubbi di sorta su posizioni che palesemente contrastano col buon senso, la libertà e la salute dei cittadini e per farlo non si è esitato a creare un clima quasi da guerra civile, producendo gravi fratture nel corpo sociale.