Migliaia di polacchi in marcia per la vita e la famiglia: «il papà sia presente, guidi e protegga»

SEDICESIMA MARCIA NAZIONALE PER LA VITA E LA FAMIGLIA A VARSAVIA (POLONIA)

Di Angelica La Rosa

L’altro ieri la marcia polacca per la vita e la famiglia ha coinvolto oltre 5mila persone che sono scese in piazza nella capitale Varsavia brandendo la bandiera rossa e bianca del Paese e manifesti con slogan pro-vita.

È stata la prima Marcia per la vita della Polonia da quando una decisione storica sull’aborto della Corte costituzionale polacca è entrata in vigore all’inizio di quest’anno.

Il 22 ottobre 2020 il Tribunale costituzionale di Varsavia ha stabilito, infatti, che l’aborto per anomalie fetali è da considerarsi incostituzionale. La sentenza, inappellabile, dovrebbe portare a una significativa riduzione del numero di aborti nel Paese. L’aborto rimane legale in Polonia nei casi di stupro o incesto e nei casi di rischio per la vita della madre.

Il 19 settembre scorso il presidente polacco Andrzej Duda ha incontrato gli organizzatori della marcia, aderenti al Centro per la vita e la famiglia e gli esponenti del Chrześcijański Kongres Społeczny [Congresso Sociale Cristiano]. Duda ha accolto con favore la sentenza della Corte costituzionale dello scorso anno secondo cui “l’aborto per i cosiddetti motivi eugenici non dovrebbe essere consentito in Polonia“. La conversazione ha riguardato, tra gli altri argomenti, i postulati del rafforzamento della difesa della vita umana dal concepimento alla morte naturale.

La Marcia per la vita e la famiglia, che di solito si svolge in 140 città polacche, quest’anno è stata limitata a Varsavia a causa delle restrizioni relative al COVID-19. Gli organizzatori della marcia ridotta di quest’anno hanno scelto la “paternità” come tema chiave dell’evento. “Vogliamo inviare un segnale non solo a tutta la Polonia, ma anche al mondo intero che ci sono uomini in Polonia che si assumono la responsabilità, che non fuggono da essa“, ha detto Pawel Ozdoba, uno degli organizzatori dell’evento. “Oggi la famiglia e tutta la società hanno bisogno dell’autorità dei genitori“, ha affermato Paweł Ozdoba, che è il direttore del Centro per la vita e la famiglia polacca. Durante la marcia è stata sottolineata anche l’importanza dell’adozione spirituale dei nascituri, che è un vero e proprio atto di sostegno alle madri incinte e alle loro famiglie.

L’arcivescovo Stanisław Gądecki, presidente della conferenza episcopale polacca, ha espresso gli auguri ai partecipanti alla marcia in un post sui social media. L’arcivescovo ha invocato due personalità cattoliche polacche recentemente beatificate come esempi di sostegno al diritto alla vita. Il beato cardinale Stefan Wyszyński, il primate di Polonia che guidò la resistenza della Chiesa al comunismo, e la beata Elżbieta Róża Czacka, una suora cieca che rivoluzionò l’assistenza ai non vedenti, sono stati beatificati il ​​fine settimana precedente a Varsavia.

Il Beato Cardinale Wyszynski e la Beata Madre Czacka vi sostengano nel dimostrare che tutti hanno diritto alla vita e che la famiglia è il bene più prezioso dell’umanità”, ha scritto su Twitter l’Arcivescovo Gądecki.Il motto della marcia di quest’anno è stato: “Tato – bądź, prowadź, chroń!“, che potremmo tradurre con “Il papà sia presente, guidi e protegga“. Questo evento è organizzato dal Centro per la vita e la famiglia in collaborazione con il Congresso Sociale Cristiano.

All’evento hanno partecipato rappresentanti della Chiesa, dei media, attori, atleti, scienziati, ecc. Erano presenti anche i membri delle comunità dei Cavalieri di Colombo, dei Cavalieri di Giovanni Paolo II e dei Guerrieri di Maria. Presenti anche molte persone disabili. La Marcia ha vissuto il momento culminante durante la Santa Messa celebrata nella Chiesa della Santa Croce a Varsavia.

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