Chi dice donna… dice senno

PERCHÉ IL PROSSIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON DEVE ESSERE DONNA?

Di Diego Torre

Non si può più attendere! Siamo in ritardo! Sarebbe finalmente l’ora! Solo così si risolve il problema!

Talune/i con fare sorpreso e semi-scandalizzato si chiedono: “Perché il prossimo presidente della Repubblica non deve essere donna?” Risponderei volentieri: “Ma chi ha mai proibito o semplicemente contraddetto una simile evenienza?”.

Le grida angosciose, ma a volte prepotenti, emergono dalle gole femminili più in vista e più preoccupate di dare alle donne l’agognato riscatto. Ma anche tanti maschietti, pappagalli del politicamente corretto, si uniscono al coro, evidenziando la femminile, superiore, natura. La donna è accoglienza, dolcezza, capacità di incontro e compromesso. Il maschio, si sa, è violenza e sopraffazione. Il ragionamento è sessista e maschiofobo, ma facendo parte del politicamente corretto fila alla grande. Il clichè è salvo, siamo tutti più democratici e ci si può così concentrare meglio nelle manovre preelettorali.

Vorremmo però pacatamente evidenziare che nei ruoli di pubblico rilievo sono le/i candidati a dovere possedere i requisiti necessari alla copertura del ruolo stesso; come nei concorsi. Nel caso specifico della presidenza della repubblica non è certo il sesso a determinarne il possesso, ma gli studi, le esperienze, la personalità del soggetto prescelto. Vogliamo allora finirla con i giochini dialettici e demagogici, buoni solo a ripetere logori mantra? O dobbiamo ripetere all’infinito le parole d’ordine del vocabolario politicamente corretto?

Il prof. Luca Ridolfi, uomo di sinistra ma mentalmente libero, spiega in un suo articolo apparso su La Repubblica dell’1.11.2021 che “Lo specifico del politicamente corretto delle origini era proprio questo: riformare il linguaggio”. Spiega poi che il politicamente corretto ha subito delle mutazioni fino a “l’idea che nell’accesso a determinate posizioni non contino il talento, la preparazione, la competenza, le abilità, l’esperienza, ma che cosa hanno fatto i tuoi antenati. Se sono maschi bianchi eterosessuali devi lasciare il passo a chi ha antenati più in linea con l’ideologia dominante”.

E’ la stessa  forma mentis francamente bacchettona  che alimenta i presunti riscatti della donna, solo in quanto donna e non per il suo valore personale; tanto quanto supporta la presunzione degli atleti transessuali di competere (e quindi facilmente vincere) nelle gare sportive femminili. La difesa ad oltranza di ogni minoranza, di cui si presume la repressione, diventa diritto di prevalenza su qualsiasi maggioranza.

Ah, dimenticavo. Le donne sono maggioranza! La più bella che esista. E più sono donne più sono belle. E ciascuna di esse, singolarmente presa e in considerazione delle proprie capacità, può assurgere a qualunque ruolo. E lo stesso vale per gli uomini. Banale? Certamente, ma sempre più difficile a dirsi.

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