Il teatrino di una festa da sopprimere o ripensare

di Vincenzo Silvestrelli 

LE POLEMICHE SUL 25 APRILE

Ogni anno le polemiche sul 25 aprile denotano soltanto la necessità di acquisire una consapevolezza più piena della storia italiana.

Da molto tempo la”sinistra” antipopolare era abituata a considerare la RAI lo strumento per educare il popolo, sempre bue secondo questi sapientoni, alle sue perversioni politiche e sociali. Non solo i TG ma anche l’intrattenimento erano pieni dello stucchevole  moralismo nichilista  che la caratterizza e, di volta in volta, personaggi come Amadeus, Fiorello, Fazio, le giornaliste e i giornalisti, meglio se omosessuali, si prestavano a questa funzione di disinformazione e distruzione della società italiana che, in omaggio all’atlantismo acritico, immigrazionista e guerrafondaio, da anni sta minando la tenuta del paese, i suoi valori, la sua bellezza e financo il suo equilibrio demografico.

Anche il 25 aprile 2024 non si poteva esimere da questa necessità della “sinistra” di spargere il suo verbo velenoso e scollegato dalla realtà ed è nato il caso del monologo Scurati che non parlava della guerra ma era una tirata contro l’attuale governo scelto dalla maggioranza degli italiani in nome del permanente antifascismo di quella parte del paese che, come  Meloni ed il suo governo, arma e sostiene i neo-nazisti ucraini. Il monologo, che prevedeva un lauto pagamento per un minuto di intervento, conteneva infatti un attacco standard al “fascismo” dell’attuale governo, è stato sospeso per motivi economici ed editoriali ma è diventato il solito casus belli rilanciato in TV e sui social da tanti che sostengono, come Meloni,  i neo-nazisti ucraini.

Non vale la pena di commentare un caso che sottolinea soltanto il reiterato esame di antifascismo richiesto agli avversari politici da parte dei nichilisti (filo-nazisti per l’Ucraina)  di sinistra.

Possiamo invece fare qualche considerazione sulla festa che andrebbe ripensata. E’ evidente oggi che in quella data, il 25 Aprile 1945, l’Italia non uscì solo dalla guerra ma si trovò occupata, come avviene ancora ancora oggi, dalle truppe USA e inglesi. La storia da allora ha segnalato come quella occupazione non ha riportato la patria ad una sovranità che potesse essere attenta agli interessi del popolo italiano ma a un protettorato USA che ha pesantemente influito, anche in maniera criminale, sulle vicende politiche del nostro paese attraverso il terrorismo, le infiltrazioni negli apparati dello Stato, gli omicidi politici come quelli di Mattei e Moro, il terrorismo interno, gli scandali giudiziari.

In questi anni inoltre, il declino dell’impero americano ha peggiorato la situazione e sta portando  al saccheggio dell’economia italiana e alla distruzione della nostra cultura che facilita il servilismo delle élites politiche che amministrano, per conto della finanza internazionale, il nostro paese. 

Il 25 Aprile 1945 fu anche la data in cui partirono efferati delitti nati dalla vendetta dei settari come evidenziato dalle ricerche di Giampaolo Pansa.

In definitiva si può dire che questa festa civile andrebbe o soppressa o ripensata in un’ottica più nazionale per ridare al popolo italiano la dignità che si merita. Le finte battaglie di politici di destra e sinistra, tutti sottomessi all’atlantismo, sono solo fumo sugli occhi.

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments