14 febbraio, San Valentino… “Se l’innesto riesce”

di Nicola Sajeva

NON POSSIAMO ILLUDERCI CHE DUE ANIME CHE SI SONO ALIMENTATE A FONTI DIVERSE POSSANO RITROVARSI NELLE MILLE SCELTE CHE LA VITA OGNI GIORNO CI PROPONE

Tutti impegnati a scegliere il dono, tutti impegnati a sorprendere piacevolmente la persona amata, tutti pronti a pregustare i momenti di quell’osmosi spirituale quando gli occhi s’incontrano per partecipare quei pensieri che la bocca non riesce a trasformare in parole.

Anch’io desidero fare un dono a tutti gli innamorati, e innamorati non sono solo quelli che hanno incominciato da poco o da molto a gustare la fresca e rigenerante gioia dello stare insieme, del condividere i sogni, del costruire il futuro, dell’affrontare insieme l’avventura della vita; innamorati lo sono anche quanti hanno deciso di mettere in movimento quella capacità di amare, quanti, uscendo dal loro guscio, vanno incontro all’altro con sentimento di gratuità, di solidarietà, di sostegno, di conforto, di perdono che non sono sottoprodotti dell’amore ma aspetti, comportamenti, manifestazioni, esternazioni di questa energia che potenzialmente abbiamo ricevuto al momento di venire al mondo.

Veniamo al dono che intendo offrire a tutti gli innamorati, veniamo all’innesto a cui accennavo nel titolo. L’innesto è una pratica agricola che ci permette di ottenere un frutto desiderato partendo da una pianta selvatica compatibile. C’è una scelta, c’è un’attesa trepidante, c’è infine la gioia del raccolto. Sono i momenti che vengono vissuti anche da chi desidera costruire serenamente un rapporto di coppia.

La scelta della pianta selvatica segna il momento dell’innamoramento: il cuore collegato con le nostre pupille elabora turbinosamente stati d’animo che a fatica riusciamo a controllare. Considerando poi che l’impegno supera l’arco di un week-end e ci si augura che vada proiettato per tutta la vita, è necessario soffermarci sulla compatibilità. Come non si può innestare un pesco su un limone, come non possiamo costringere un asino e una Ferrari a mantenere la stessa velocità, così non possiamo illuderci che due anime che si sono alimentate a fonti diverse possano ritrovarsi nelle mille scelte che la vita ogni giorno ci propone.

Se si ignora o non si dà la giusta importanza a questa fase, andiamo incontro a quell’incompatibilità che è lo scoglio contro il quale vanno a naufragare la maggior parte dei matrimoni. E’ il momento della ricerca, della riflessione, dello studio, del calcolo di quanto possiamo cedere e di quanto siamo disposti a mettere in gioco. Non una doccia fredda che tenta di spegnere ogni ardore romantico, ma qualcosa che permetta di rendere inesauribili le scorte di combustibile che alimentano il fuoco dell’amore.

A questo punto, dal momento che gli innamorati per la loro festa hanno scelto il giorno di un certo Valentino il quale, in cammino verso la santità, fu protagonista di episodi legati a vicende di giovani che cercavano di affrontare insieme l’avventura della vita, mi è facile dare anche in questo 2023 a San Valentino ancora una volta l’incarico di affiancarsi a tutti gli innamorati per sussurrare, con la dovuta delicatezza, la proposta di innestare nella loro esistenza quell’amore divino le cui caratteristiche sono state stupendamente incarnate nella vita di Cristo.

Se l’innesto riesce, nel cuore degli innamorati sbocceranno sentimenti che parlino di un amore che sappia essere donazione e non desiderio di possesso; parlino di perdono, di comprensione, di annullamento del proprio orgoglio, di tolleranza, di pazienza, di sacrificio, di lungimiranza.

Se tutto ciò, tramite l’innesto, incomincerà ad inondare l’esistenza degli innamorati, allora un arcobaleno che non conosce tramonto sarà fonte inesauribile di luce, di speranza, di fiducia, di serena felicità.

 

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