La controffensiva degli ucraini è cominciata?

di Pietro Licciardi

SIAMO ANCORA IN UNA FASE PRELIMINARE, IN ATTESA DELL’ATTACCO VERO E PROPRIO CHE POTREBBE AVVENIRE AD AGOSTO

L’attesa controffensiva degli ucraini è iniziata? Secondo i giornali e le tv si, secondo gli analisti militari… sì e no. Più precisamente, siamo ancora alla fase preliminare di una operazione militare assai complessa dal momento che la sorpresa è sfumata – i russi si aspettano da settimane una offensiva decine di volte annunciata dallo stato maggiore ucraino – e le forze che Kiev può mettere in campo sono limitate.

Inizialmente gli esperti pensavano che l’attacco venisse sferrato a Bachmut, la cittadina conquistata dai russi a prezzo di gravi perdite, perché lì erano concentrare le forze migliori di Mosca, come la brigata Wagner composta da mercenari, la cui messa fuori combattimento avrebbero dato un colpo al morale di tutto l’esercito russo e permesso agli ucraini di proseguire più facilmente nella loro azione. Inoltre i russi non avevano ancora consolidato le posizioni nella cittadina appena conquistata. Ma l’attacco a Bachmut non c’è stato.

Adesso gli ucraini stanno attaccando in forze, ma senza ancora impiegare il grosso delle loro brigate corazzate e meccanizzate, vari punti del fronte da Kupyansk (tra le regioni di Kharkiv e Lugansk) scendendo a sud nei settori di Bakhmut, Marynka, Avdiivka e Ugledar (regione di Donetsk) per poi sviluppare le azioni con maggiore intensità nel saliente di Vermetsky (tra le regioni di Zaporizhia e Donetsk) e lungo tutta la pianura che si spinge a ovest fino al Bacino del Dnepr svuotatosi dopo il crollo della diga di Nova Kakhovka. Il tentativo è di trovare un punto debole nello schieramento russo e allo stesso tempo richiamare riserve che non potranno poi essere impiegate in altri punti del fronte, là dove sarà lanciata l’offensiva vera e propria.

Al momento la resistenza delle forze di Mosca è molto forte, come testimoniano le perdite ucraine che ammontano a parecchi uomini e qualche centinaia di mezzi, tra blindati Humvee, cingolati da combattimento Bradley e anche qualche carro Leopard. A pesare sembra sia anche lo scarso addestramento degli ucraini, che dovendo gestire una operazione di attacco meccanizzata si trovano alle prese con problemi di coordinamento tra le unità e con l’artiglieria, senza contare il fatto che i russi hanno seminato il terreno di mine, rendendo lento e pericoloso il movimento dei mezzi blindati e corazzati.

Sempre secondo gli esperti militari gli ucraini una volta lanciata l’offensiva vera e propria potrebbero giocare la carta dello sfondamento per puntare su Melitopol e i porti di Mariupol e Berdyansk, separando così la Crimea dal Donbass e spezzando in due il fronte russo, (si veda la carta) oppure tentare la sorpresa puntando verso Izjum, dove il fronte è fermo da mesi, per arrivare a ridosso del confine russo.

Al momento non è ancora possibile sapere come evolverà la situazione e vi è anche la possibilità che l’attuale fase di puntate offensive ucraine e limitate controffensive russe si trascini fino ad Agosto. A quel tempo potrebbero essere arrivati gli aerei tanto attesi da Kiev, probabilmente gli F16 in surplus alle forze aeree europee, coi quali dare supporto alle truppe a terra, inoltre in caso di successo i russi non potrebbero replicare con una controffensiva in quanto saremmo a ridosso della stagione delle piogge, che trasformerà la pianura ucraina in una immenso pantano immobilizzando i mezzi ruotati e cingolati di entrambi gli schieramenti.

Nel frattempo la mattanza prosegue.

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