Il piano diabolico dell’UE: usare genitorialità transfrontaliera per imporre utero in affitto

A cura della Redazione

L’EURODEPUTATO SOFO: “VOGLIONO COSTRUIRE UNO STRUMENTO GIURIDICO CHE IMPONGA INDIRETTAMENTE IN TUTTI GLI STATI MEMBRI IL RICONOSCIMENTO DELLA PRATICA DELLA MATERNITÀ SURROGATA

“Sono iniziati i lavori in commissione Libe del Parlamento europeo per valutare la proposta di regolamento della Commissione europea sulla genitorialità transfrontaliera ed è subito emerso il vero obiettivo di questa iniziativa: costruire uno strumento giuridico che imponga indirettamente in tutti gli Stati membri il riconoscimento della pratica della maternità surrogata”.

Così in una nota l’eurodeputato di Fratelli d’Italia-ECR Vincenzo Sofo, componente della commissione Libe del Parlamento Europeo.

“Il fine di tale regolamento, da me denunciato già alla fine dello scorso anno durante un dibattito parlamentare con il commissario Helena Dalli, è infatti quello di far sì che la trascrizione dell’atto di nascita di un bambino nato da maternità surrogata in un paese UE, nella quale essa è consentita e che riconosce come genitore anche quello non biologico, sia riconosciuta automaticamente in tutti gli altri Stati membri. E’ evidente che così si usa il principio della libertà circolazione interna all’area Schengen come grimaldello per legalizzare l’utero in affitto in tutta l’Unione Europea scavalcando le giurisdizioni nazionali che hanno competenza esclusiva in tale materia come riconosciuto dalla stessa CEDU che ha confermato come la possibilità di adozione sia già sufficiente a tutelare i diritti dei bambini. La proposta della Commissione è dunque un tentativo di imporre subdolamente l’agenda ideologica Lgbt, consapevole che facendolo alla luce del sole l’opinione pubblica le si rivolterebbe contro”.

 

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