L’Ucraina è vicina alla sconfitta

di Pietro Licciardi

LA TENUTA DEL FRONTE È A FORTE RISCHIO 

La resistenza dell’Ucraina all’inizio dell’invasione russa ha stupito tutti, a cominciare dagli Stati Uniti, che davano per spacciate le sue forze armate in quanto ritenute inferiori in numeri e mezzi rispetto all’esercito di Mosca.

Ha poi entusiasmato l’offensiva a sorpresa ucraina scattata il 6 Settembre 2022 nella regione di Charkiv che ha portato alla riconquista di alcune posizioni mettendo in crisi gli occupanti russi. 

Tuttavia InFormazione cattolica fin dalle prime fase del conflitto ha scritto che difficilmente Kiev avrebbe potuto vincere questa guerra, considerato l’enorme divario di mezzi – tra l’altro in Ucraina non vi erano fabbriche di armi e munizioni di una certa importanza – mentre poco più di 30 milioni di ucraini, considerata la massiccia emigrazione avvenuta negli anni precedenti da quella che è e resta la più povera nazione europea, dovevano fronteggiare circa 140 milioni di russi. 

E infatti se Kiev non è ancora caduta è grazie agli aiuti militari occidentali e ai soldi degli americani. Aiuti che però sono arrivati col contagocce a causa della difficolta di reperire armi negli sguarniti arsenali europei e di mettere d’accordo le varie cancellerie di una Europa unita solo a chiacchiere mentre gli Stati Uniti con un occhio puntato sulla Cina non hanno voluto intaccare le loro considerevoli scorte. E infatti gli invii non sono stati sufficienti per consentire alle truppe ucraine di sfruttare la superiorità tecnologica della Nato e la debolezza russa, il cui esercito risente ancora delle obsolete procedure e dottrine di impiego dell’era sovietica.

Esauritasi la prima offensiva ucraina e sostanzialmente fallita la controffensiva del 2023 i due eserciti si sono affrontati in quella che ha sempre più assunto le caratteristiche di una guerra di posizione che ricordava le carneficine della Prima guerra mondiale, con un enorme dispendio di uomini e soprattutto munizioni di artiglieria da entrambe le parti.

È a questo punto che i nodi ucraini hanno cominciato a venire al pettine: la scarsità di munizioni per artiglieria e missili forniti dalla Nato ha costretto l’esercito di Kiev a subire sempre più l’iniziativa russa e anche il reperimento di nuovi soldati è diventato problematico, costringendo il governo autoritario di Zelensky ad arruolare uomini più anziani e quelli scartati nei precedenti arruolamenti.

Ma anche questo comincia ad essere insufficiente poiché le unità al fronte restano incomplete e gli avvicendamenti scarsi, con gravi conseguenze sul morale e l’efficienza dei soldati.

Gli Stati uniti hanno recentemente sbloccato nuovi fondi da destinare all’Ucraina e presto dovrebbero arrivare nuove armi. Anche i sospirati aerei F16 dovrebbero arrivare in numero consistente a fine anno, sempre che si riesca ad addestrare in maniera soddisfacente i piloti e risolvere i non pochi problemi logistici che simili sofisticate macchine comportano. Intanto però le unità ucraine perdono terreno mentre continua la perdita di mezzi corazzati e blindati ad un ritmo per Kiev insostenibile.

La domanda che gli esperti si stanno facendo è: riusciranno i soldati di Kiev a contenere l’avanzata russa fino all’arrivo delle armi e delle munizioni promesse? E una volta giunte sul fronte l’addestramento dei militari ucraini sarà sufficiente per poter impiegare con efficacia i pur tecnologicamente superiori mezzi occidentali?

È da considerare tra l’altro che le armi russe, se pure dalle performance inferiori sul campo di battaglia, sono meno complicate da usare e quindi più adatte ad un esercito di coscritti mentre la superiore capacità produttiva di Mosca, che a differenza dell’Occidente ha convertito parte la sua industria ad una economia di guerra, permette di rimpiazzare più velocemente le perdite.

Come avevamo scritto l’Ucraina sta correndo il serio rischio di trasformare quella che poteva essere una vittoria morale e anche politica in una pesante sconfitta. Mosca infatti sta concentrando gli sforzi militari nel sud-est del Paese con l’evidente intento di conquistare gli oblast di Donetsk e Luhans’k per potersi un domani sedere al tavolo della pace confermando l’annessione dell’intero Dombass e della Crimea, che poi erano gli obiettivi principali della “Operazione speciale” iniziata due anni fa. E questo permetterebbe al Presidente Vladimir Putin di presentarsi come vincitore. 

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….vai ,Puton, che sei solo !!!…….
Riferito al ” Giro d’Italia”.

PUTIN……