Il produttore di “SOUND OF FREEDOM” si candida alle presidenziali messicane

di Angelica La Rosa 

EDUARDO VERÁSTEGUI SI CANDIDA ALLE ELEZIONI PRESIDENZIALI IN MESSICO

Eduardo Verástegui si candida alle elezioni presidenziali in Messico.

Nel bel mezzo del dibattito sulla legalizzazione dell’aborto nel paese centroamericano, Verástegui annuncia la sua intenzione di guidare il cambiamento politico nel paese.

L’eminente difensore della vita e produttore del film “SOUND OF FREEDOM” (“Il suono della libertà”) ha spiegato che dopo un periodo di discernimento ha preso la decisione più importante della sua vita: “ho appena registrato presso l’INE [Istituto Elettorale Nazionale] la mia intenzione di candidarmi indipendente alla presidenza della Repubblica messicana per le elezioni del 2 giugno 2024”, ha scritto Verástegui su Instagram.

“La mia lotta è per la vita. La mia lotta è per la libertà. È ora di rimuovere le stesse vecchie persone dal potere. Il nostro Paese ha bisogno di un nuovo modo di fare politica, sradicando la corruzione e l’impunità”.

Verástegui è un attore, cantante e attivista diventato famoso grazie alle soap opera popolari in tutta l’America Latina.

Verástegui, cresciuto in Messico, è un cattolico devoto e fermamente pro-vita. È noto per il suo pluripremiato film “Bella”. Ha recitato in numerosi programmi televisivi e film, tra cui “Little Boy”, “Paul Blart: Mall Cop 2”, “CSI: Miami” e “Charmed”. È anche attivamente coinvolto nel movimento pro-vita.

Il suo annuncio arriva poco dopo che la Corte Suprema del Messico ha legalizzato l’aborto, emettendo una decisione storica che probabilmente aprirà la strada alla morte di centinaia di migliaia di bambini a causa del delitto legalizzato.

La Corte Suprema del Messico ha stabilito che l’attuale divieto di aborto è incostituzionale e, stranamente, ha descritto come un diritto umano uccidere gli esseri umani prima della nascita.

Già 12 stati e il Distretto Federale avevano legalizzato l’aborto e questa decisione ora consente l’aborto in tutto il paese mesoamericano.

La capitale del Messico ha legalizzato gli aborti nel primo trimestre nel 2007 grazie alla Legge Marcelo, e i leader della Marcia per la Vita hanno affermato che da allora sono stati abortiti più di 1 milione di bambini.

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