di Maria Bigazzi

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ALTRA BLASFEMIA CONTRO LA BEATA VERGINE MARIA

Succede a Venezia, nella notte tra il 28 e il 29 settembre. Al mattino la città si risveglia con una nuova “opera” a firma di James Colomina, street artist francese, famoso per le sue sculture di colore rosso che appaiono improvvisamente in varie città e in luoghi particolari, l’ultima quella di Putin che cavalca un carro armato nel parco di Villa Borghese a Roma.

Questa volta però non si tratta di politici o personaggi famosi, ma di una statua che raffigura le Vergine Maria, alla quale è stata applicata una maschera da subacqueo.

Il motivo? Per denunciare il problema del cambiamento climatico, che secondo Colomina, è una delle cause dell’innalzamento dei mari.

Ai molti che applaudono un gesto del genere sfugge che si tratta dell’ennesimo attacco alla fede, nonché di vilipendio alla stessa religione, secondo l’articolo 404 del codice penale. 

Posizionata in una nicchia sopra il ponte del Lovo tra il Goldoni e San Salvador, la “Red Virgin”, così titola l’opera, svetta ben visibile a tutti, scelta dell’artista per attirare l’attenzione, il quale sottolinea il fatto che da quel punto è visibile anche una parte del campanile di san Marco.

A fare notizia non è certo lo scandalo blasfemo, ma l’accettazione e l’appoggio da parte della società a una tematica oggi considerata fondamentale: il cambiamento climatico.

Quanti alzeranno la voce per denunciare questo atto e richiedere la rimozione della statua? 

La paura di essere etichettati bigotti e suscettibili, porta anche molti cristiani a fare le spallucce di fronte a questi atti. Quante volte la fede viene denigrata durante i gay pride e manifestazioni ideologiche oggi sempre più diffuse nel silenzio della maggior parte.

L’immagine sacrilega della “Red Virgin” rispecchia la nostra società attuale: l’uomo e l’ambiente al centro; la fede,  da tempo rinnegata, offesa e utilizzata in modo ironico e derisorio per trasmettere idee distorte e false.

Se si rinnega la verità, ovvero Dio, rimane solo la menzogna e l’autodistruzione dell’uomo e della sua dignità. Forse sarebbe il caso di rifletterci.