Il baraccone mondialista ha dato l’ennesima prova della sua inutilità

di Diego Torre

IL NAGORNO-KARABAKH E L’ONU

Dice uno sdegnato e rassegnato detto napoletano: “A Santa Chiara dopp’arrubbato mettèttero ‘e porte ‘e fierro”; ovvero, “Dopo che avvenne un furto, fu installato un portale di ferro alla Chiesa di Santa Chiara”.

E’ quanto sta avvenendo nel Nagorno-Karabakh. 30 anni di assedio da parte dell’Azerbaigian, fatto di cannonate e progressivo strangolamento economico, ed infine alimentare, hanno determinato la fine di uno stato autonomo e la sparizione dei suoi abitanti ormai tutti in fuga verso l’Armenia.

Ma la notizia è che finalmente l’ONU se ne è accorto. Domenica infatti è arrivata in Nagorno-Karabakh una delegazione delle Nazioni Unite, la prima nella regione da tre decenni. Lo stesso portavoce dei servizi di emergenza, Hunan Tadevosyan, ha dichiarato che sono arrivati troppo tardi e gli armeni presenti nella capitale Stepanakert si possono “contare sulle dita di una mano”. Hanno trovato insomma un territorio svuotato dai suoi abitanti, ormai quasi tutti fuggiti in Armenia, abbandonando quanto possedevano, pur di non sperimentare la clemenza degli azeri invasori.

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha anche mandato medici in Armenia per assistere gli sfollati, molti dei quali dichiara Robb Butler, dell’Ufficio regionale per l’Europa dell’Oms, sono “vittime di ustioni”. Secondo il ministro della Sanità armeno Anahit Avanesyan alcune persone sono morte durante la fuga, essendo”esauste a causa della malnutrizione”.

Finalmente arriva l’ONU; dopo 30 anni; a vedere un territorio vuoto ed a constatare che gli azeri lo hanno ripulito etnicamente senza neanche troppo clamore.

Complimenti! Il baraccone mondialista ha dato l’ennesima prova della sua inutilità. Paladino intransigente di aborto e diritti LGBT, quando ha di fronte potenti-prepotenti preferisce voltarsi dall’altra parte. E arriva alla fine; a furto avvenuto.

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