Siamo stati sul confine tra Texas e Messico: è un’esperienza strana!

di Alessia Turri

TRA LANDE DESERTE TAGLIATE DALLE SBARRE,  PAESI FANTASMA E IMPROVVISI BLOCCHI STRADALI

Percorrere il confine tra Texas e Messico, è un’esperienza strana. È come muoversi nelle terre di nessuno, dove non si è più davvero americani, ma neppure messicani.

Il turista si sente fuori posto qui, tra lande deserte tagliate dalle sbarre, paesi fantasma e improvvisi blocchi stradali.

Eppure, il confine avrebbe così tanto da insegnare. Quel deserto interrotto parla di umanità, perseveranza, sogni e futuro. Parla di morte, ingiustizia, esclusione, abbandono.

È la terra della droga, dei femminicidi, delle violenze e dei soprusi. Il cuore nero del Texas occidentale.

Un cuore che si scioglie al tramonto, con un cielo latino che sfuma verso sud. Un cuore che batte nei giovani che in queste terre ci vivono e ci sperano.

Perché in fondo il Texas è questo: un’enorme contraddizione in bilico tra aspettative e realtà. Un crocevia di popoli e mondi, regole e libertà, che è un po’ il riassunto di un’America molto più grande.

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