Un lettore sulla strumentalizzazione degli eventi luttuosi

RICEVIAMO QUESTA LETTERA E PUBBLICHIAMO…

A poche dal ritrovamento del cadavere di Giulia Cecchettin, i riflettori si sono spostati d’incanto, dalla vittima e dall’ex fidanzato, alla sorella Elena. Due le notizie che hanno catalizzato l’opinione pubblica.

La prima è un’intervista rilasciata ad una troupe televisiva. Consapevole di essere vista dalla popolazione italiana, si è mostrata alle telecamere ostentando una felpa con pentagramma satanico. Con apparente freddezza ha pontificato contro i maschi, la cultura dello stupro e la cosiddetta subcultura del patriarcato. Un fervorino tanto analitico, lucido e preciso che se pronunciato in una sfilata Lgtbtq+ l’avrebbe acclamata patrona dell’Internazionale femminista.

La seconda notizia, forse ancora più inquietante del soliloquo antifallico, è stata la scoperta di alcune foto e commenti postate sui social media. “Satana è luce” si legge sul suo profilo Instagram accompagnata da immagini di Elena con croci rovesciate disegnate sulla fronte. L’enorme spazio concesso ad un soggetto i cui riferimenti culturali e religiosi sono lontani anni luce dalla visione cristiana della vita, fa supporre che il can can mediatico andato in scena abbia avuto un’unica, non dichiarata finalità.

Il pretesto del femminicidio, delle femmine buone e dei maschi cattivi a prescindere, è servito e serve per far sdoganare il gender nelle scuole travestito da educazione affettiva. Non a caso, in tutti gli istituti di ogni ordine e grado, sono iniziate manifestazioni e lezioncine extra contro il presunto strapotere dei maschi. Il potere di strumentalizzare eventi luttuosi dove, invece di cercare riconciliazioni o punti d’incontro con l’altro sesso, si impone come ideologia per la massa (l’uomo è sbagliato e va corretto o meglio ancora, eliminato), evidenzia trame di natura non umana. La stessa fonte a cui la sorella della povera Giulia, sembra attingere.

Il principe delle tenebre se la ride, e gli umani a darsi addosso.

 

Gianni Toffali (Dossobuono, Verona)

 

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Bella e puntuale escrizione.

Non ho capito una cosa: perché se la sorella adora Satana e tutto a questa storia ha avuto risvolto mediatico abnorme (a dispendio dell’ intimità del lutto) saranno celebrati i funerali a Padova dal vescovo?

Concordo col signor Toffali che ringrazio per le sue parole.