La blasfemia di Amica Chips, Christus Rex-Traditio: “adiremo le vie legali”

di Andrea Sartori (Avvocato)*

DIFFIDA FORMALE A RITIRARE LO SPOT BLASFEMO DI AMICA CHIPS

Abbiamo visto con estremo disgusto lo SPOT Amica Chips – Agenzia Lorenzo Marini Group-Cdp: Filmgood: https://youtube.com/watch?v=T!DysFdTKXQ&feature=shared nel quale si sbeffeggia in maniera platealmente blasfema la Santa Eucaristia, all’interno di una chiesa, in un convento di suore vestite di bianco, ed un sacerdote con i paramenti liturgici, nell’atto di dare la Comunione alla prima suora in fila, che mette in bocca una patatina Amica Chips e se ne rallegra visibilmente, mentre viene zumato il calice pieno di patatine fritte anziché di Ostie consacrate.

Lo spot termina con l’immagine di un’altra suora, corpulenta e dallo strano sguardo, vestita di azzurro, contrariamente a quella molto affascinante, contenta di aver preso una patatina al posto dell’Ostia consacrata, mentre si fa vedere uscire dalla sacrestia abbuffandosi dal sacchetto delle patatine con il marchio Amica Chips. Il sottofondo musicale è quello dell’Ave Maria.

Riteniamo offensiva per il sentimento religioso dei cattolici questa manifestazione che, non solo nel contesto più importante della Messa, fa apparire “migliori” le Chips rispetto alla Santa Eucaristia, ma anche dileggia gravemente gli ordini sacerdotali e delle religiose.

“Scherza coi fanti, ma lascia stare i Santi!” – dice un vecchio detto popolare, soprattutto perché non riusciamo a scorgere il motivo di effettuare uno spot pubblicitario dai contenuti blasfemi per promuovere delle patatine fritte. Anzi appare addirittura diabolico andare a pensare di accostare le due cose e di sostituire le Ostie consacrate con le patatine per farle sembrare più buone!

Perciò, in qualità di avvocato e Portavoce del Circolo Christus Rex-Traditio ho inoltrato formale DIFFIDA all’Azienda Amica Chips, che ha commissionato lo spot blasfemo a rimuoverlo immediatamente, per rispetto dell’Eucaristia, dei fedeli cattolici e degli ordini religiosi.

Contrariamente, mi vedrò costretto ad adire le vie legali, sulla base della Legge 205/1993 (Legge Mancino), «che sanziona e condanna frasi, gesti, azioni e slogan aventi per scopo l’incitamento all’odio, l’incitamento alla violenza, la discriminazione e la violenza per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali».

Infine, ricordiamo che «Chiunque, in luogo destinato al culto, o in luogo pubblico o aperto al pubblico, offendendo una confessione religiosa, vilipende con espressioni ingiuriose cose che formino oggetto di culto, o siano consacrate al culto, o siano destinate necessariamente all’esercizio del culto, ovvero commette il fatto in occasione di funzioni religiose, compiute in luogo privato da un ministro del culto, è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000». (art. 404 -403 e seg. C.p.)

* Portavoce del Circolo Christus Rex-Traditio

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