Manifestazioni di piazza contro cantante accusata di promuovere il culto satanico

A NICOSIA, I CITTADINI ORTODOSSI HANNO MANIFESTATO FUORI DALL’EMITTENTE STATALE DI CIPRO PER CHIEDERE IL RITIRO DALLA PARTECIPAZIONE DEL PAESE ALL’EUROVISION SONG CONTEST. MOTIVO? IL CONTROVERSO BRANO DELL’ARTISTA PARTECIPANTE, LA CANTANTE GRECA ELENA TSAGRINOU, INTITOLATO “EL DIABLO”, UN TESTO ACCUSATO DI PROMUOVERE IL CULTO SATANICO.

Di Emanuela Maccarrone

A quanto pare gli artisti sono a corto di fantasia e per suscitare audience si lanciano sullo scalpore. E il putiferio scatenato dalle ambigue ‘performance’ del Festival di Sanremo non sono un caso isolato.

A Nicosia, i cittadini ortodossi hanno manifestato fuori dall’emittente statale di Cipro per chiedere il ritiro dalla partecipazione del paese all’Eurovision Song Contest. Motivo? Il controverso brano dell’artista partecipante, la cantante greca Elena Tsagrinou, intitolato “El Diablo”, un testo accusato di promuovere il culto satanico.

Tra i manifestanti anche molte famiglie che hanno mostrato cartelli con la scritta in greco: “Stiamo protestando pacificamente, no a El Diablo”, “Pentiti e torna a Cristo” e “Cristo salva, Diablo uccide”.

Le proteste hanno preso il via dopo l’intervento del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa di Cipro. Nella lettera, l’alto organo decisionale della Chiesa ha espresso tutto il rammarico per l’approvazione di una canzone “che invece di contribuire alla promozione del nostro popolo, rendendo note le loro richieste di libertà e il prevalere dei valori morali, hanno optato per il nostro ridicolo, presentando l’annuncio che ci arrendiamo al diavolo”.

Infatti, a parere del Santo Sinodo la canzone ridicolizzerebbe la nazione perché, promuovendo l’adorazione del demonio, si esalta la sottomissione e la resa “dell’umano al dominio del diavolo”.

La cantante Tsagrinou, da parte sua, ha spiegato che la canzone parla di una donna che grida aiuto dopo essersi innamorata di un ‘cattivo ragazzo’ noto come ‘El Diablo’ e che, quindi, ogni altra interpretazione del testo è infondata. “La canzone invia un messaggio forte, contro ogni forma di abuso. In questi tempi del ‘Me Too Movement’ quel messaggio è estremamente rilevante e può essere sentito non solo a Cipro ma anche in tutta Europa e oltre”, ha dichiarato la cantante.

Ma per l’alto organo della Chiesa ortodossa, il Santo Sinodo, la canzone proposta per l’Eurovision, contrasta “l’autocoscienza ortodossa e la dignità del nostro popolo”.

L’alto organo si è appellato al Governo affinché si attivi per il ritiro della canzone. Ma l’organo esecutivo cipriota ha comunicato il suo appoggio all’artista.

Il portavoce presidenziale Viktoras Papadopoulos ha affermato che, sebbene le opinioni dei dissidenti siano rispettate, l’organo esecutivo non può annullare la libertà di espressione e che il governo “rispetta pienamente la libertà creativa, intellettuale e artistica che non può essere interpretata male o limitata a causa del titolo di una canzone”.

Ciò che emergere ancora una volta è che il mondo ha perso il vero orientamento (Dio) e senza di Lui l’uomo è come una canna sbattuta dal vento delle ideologie, illusorie e passeggere, del ‘principe’ di questo mondo: Satana.

“In una situazione come quella che stiamo vivendo, dove cresce la tendenza a relegare Dio nella sfera privata, a considerarlo come irrilevante e superfluo, o a rifiutarlo esplicitamente (…), quando Dio sparisce dall’orizzonte dell’uomo, l’umanità perde l’orientamento e rischia di compiere passi verso la distruzione di se stessa”, ricordava in un messaggio l’allora Papa Benedetto XVI, in occasione del convegno ‘Dio oggi: con Lui o senza di Lui cambia tutto’, 10-12 dicembre 2009.

 

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