I bugiardi dell’Unione Europea vogliono un green pass globale

a cura della Redazione

L’ACCORDO UE-OMS PER UN PASS GLOBALE VIOLA L‘IMPEGNO PRESO DALLA COMMISSIONE PER NON RENDERLO PERMANENTE

“L’annuncio da parte della Commissione europea dell’avvio di una partnership con l’Oms per sviluppare un certificato sanitario internazionale sul modello del Certificato digitale Covid dell’Ue con la scusa di facilitare la mobilità globale e proteggere i cittadini di tutto il mondo dalle minacce sanitarie attuali e future è una violazione degli impegni presi dalla stessa Commissione per non rendere il Green Pass uno strumento permanente”.

Così in una nota l’eurodeputato di Fratelli d’Italia-ERC Vincenzo Sofo, commentando l’accordo tra OMS e Commissione europea sull’istituzione di un certificato sanitario internazionale.

“Ciò conferma quanto da subito avevo denunciato ovvero che dietro l’istituzione del Covid Pass ci fosse la volontà di costituire uno strumento permanente per tracciare lo stato di salute dei cittadini. Già a marzo dell’anno scorso avevo presentato un’interrogazione alla Commissione Europea chiedendo che quest’ultima prendesse una posizione chiara ed esplicita circa l’intenzione di prorogare il certificato Covid al fine di trasformarlo successivamente in una sorta di passaporto sanitario permanente di cui dotare i cittadini europei per controllarne ad esempio lo stato di salute e i trattamenti effettuati. Il commissario Reynders aveva rassicurato che il certificato Covid avrebbe avuto validità fino a quando la situazione epidemiologica non sarebbe migliorata. Bene, l’Oms ha ufficialmente dichiarato la fine della pandemia da Covid 19 lo scorso 5 maggio, pertanto se oggi il commissario Kyriakides apre alla possibilità di ampliare il raggio d’azione del Covid Pass addirittura a livello globale, vuol dire che avevamo ragione a lanciare l’allarme”.

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