Trump torna a far parlare di sé e si scatena il solito odio mediatico

di Gian Piero Bonfanti

PREOCCUPATI PER UNA CENA NON PAGATA DA TRUMP, NON CI AVVEDIAMO CHE LE ELEZIONI PRESIDENZIALI AMERICANE SONO DIETRO L’ANGOLO

Donald Trump torna a far parlare di sé e, come di consueto, tutta la stampa si scatena nel solito balletto sfrenato diffamatorio.

La notizia battuta da quasi tutte le testate è quella che narra che il tycoon sarebbe stato in un ristorante cubano di Miami, noto per essere un punto di riferimento per i politici che vogliono guadagnarsi il favore della comunità di elettori cubani, ed avrebbe promesso di pagare la cena a tutti. Promessa che non sarebbe stata adempiuta in quanto dieci minuti dopo sarebbe uscito dal ristorante senza pagare alcunché.

Detta così è proprio una notiziola da gossip, qualcosa che alla maggior parte di tutti noi può assolutamente non importare, anche perché è la solita strategia messa in piedi per screditare le persone con notizie di poco conto.

In realtà c’è da chiedersi il motivo per cui Donald Trump si trovava a Miami, e questo effettivamente è una notizia di maggiore rilevanza.

Il magnate americano si trovava a Miami per un’indagine federale sul possesso illegale di 31 documenti riguardanti segreti nucleari e stranieri altamente sensibili, che sono stati trovati nella sua proprietà di Mar-a-Lago, in Florida.

Donald Trump è stato formalmente incriminato per diversi capi d’accusa, che riguardano la violazione di leggi federali. Tuttavia Trump si è dichiarato non colpevole.

La preoccupazione in ambito politico è molto alta in quanto l’ex presidente degli USA è tuttora in testa nei sondaggi per la nomina presidenziale repubblicana del 2024.

In realtà, secondo quanto scritto anche da Washington Post, il suo caso sarà processato secondo le regole del Classified Information Procedures Act (CIPA), una legge che teoricamente potrebbe ritardare qualsiasi processo fino a dopo le elezioni presidenziali del 2024.

Approvato nel 1980, il CIPA è stato progettato per risolvere quello che gli avvocati del governo chiamano “Graymail Law” ovvero per consentire ai giudici di esaminare materiale riservato a porte chiuse, in modo che l’accusa possa procedere senza timore di divulgare pubblicamente dati sensibili.

Questo procedimento potrebbe far cadere totalmente le accuse ed in ogni caso necessita di maggiore precauzione e tende a richiedere più tempo per arrivare al processo rispetto a un tipico procedimento penale.

Appare quindi evidente che anche questo attacco verso il leader dei repubblicani molto probabilmente andrà ad eclissarsi o quantomeno slitterà più avanti nel tempo.

L’ex presidente degli USA pare determinato a tornare alla direzione del Paese. Siamo sicuri che prossimamente ne vedremo delle belle.

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