Il Patriarca di Gerusalemme: “Siamo in una gravissima emergenza”

di Angelica La Rosa 

IL PAPA ESPRIME IL SUO DOLORE PER QUANTO STA ACCADENDO IN ISRAELE

Il patriarca latino di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, ha commentato all’agenzia italiana Sir l’attacco sferrato da Hamas, con il lancio di 5mila razzi (la metà secondo fonti israeliane) dalla Striscia di Gaza verso Israele meridionale e centrale (comprese Tel Aviv e Gerusalemme): “Siamo in un’emergenza molto grave e temo che porterà alla guerra. Siamo di fronte ad una situazione molto grave scoppiata all’improvviso, senza troppi ppreavvisi. Si tratta di una campagna militare da entrambe le parti, molto preoccupante nelle sue forme, nelle sue dinamiche e nella sua portata. È una notizia molto triste”.

Pizzaballa si è rammaricato “della presa di ostaggi israeliani, fenomeno che non è affatto giustificabile e non farà altro che incoraggiare una maggiore aggressività da entrambe le parti, soprattutto da parte israeliana”.

Il Patriarca rivolge poi lo sguardo alla piccola comunità cristiana di Gaza, poco più di 1.000 fedeli, di cui solo un centinaio cattolici, appartenenti all’unica parrocchia latina della Striscia, dedicata alla Sacra Famiglia. “Fate sapere loro che, come sempre, non saranno lasciati soli e che questo è un momento in cui dobbiamo essere uniti più che mai”. Infine ha rivolto anche un appello alla comunità internazionale perché “deve prestare ancora una volta attenzione a quanto accade in Medio Oriente. Gli accordi diplomatici ed economici non annullano un dato di fatto: c’è una questione israelo-palestinese che deve essere risolta e che attende una soluzione”.

Il Patriarcato latino di Gerusalemme ha invitato i leader laici e religiosi di tutto il mondo a contribuire a ridurre la violenza tra Hamas e Israele. “L’operazione lanciata da Gaza e la reazione dell’esercito israeliano ci riportano al periodo peggiore della nostra storia recente. Il numero eccessivo di vittime e tragedie con cui devono fare i conti sia le famiglie palestinesi che quelle israeliane creerà più odio e divisione e distruggerà sempre più ogni prospettiva di stabilità”. “Le dichiarazioni unilaterali riguardanti lo status dei luoghi religiosi e di culto fomentano i sentimenti religiosi e alimentano ulteriormente l’odio e l’estremismo. Pertanto è importante preservare lo status quo in tutti i luoghi sacri della Terra Santa e a Gerusalemme, in particolare”, dice il Patriarcato latino. I continui spargimenti di sangue e le dichiarazioni di guerra ” ci ricordano ancora e ancora l’urgente necessità di trovare una soluzione duratura e globale al conflitto israelo-palestinese in questa terra, chiamata ad essere una terra di giustizia, di pace e di riconciliazione tra i popoli”.

Il Patriarca chiede a Dio “di ispirare i leader mondiali nel loro intervento per l’attuazione della pace e dell’armonia, affinché Gerusalemme possa essere una casa di preghiera per tutti i popoli”.

Anche il Papa esprime il suo dolore per quanto accaduto in Israele. “Cessino gli attacchi e le armi, per favore!”, ha detto ieri dopo la recita dell’Angelus in Piazza San Pietro.

Papa Francesco ha lanciato un messaggio forte su quanto sta accadendo in Terra Santa. “Seguo con apprensione e dolore quanto sta accadendo in Israele, dove la violenza si è scatenata con maggiore atrocità”, provocando centinaia di morti e feriti. Il Santo Padre ha espresso la sua vicinanza alle famiglie delle vittime: “Prego per loro e per tutti coloro che vivono ore di terrore e di angoscia”. Francesco ha chiesto “di fermare gli attentati e di comprendere che il terrorismo e la guerra non portano ad alcuna soluzione, ma solo alla morte e alla sofferenza di tanti innocenti. La guerra è una sconfitta, ogni guerra è una sconfitta. Preghiamo per la pace in Israele e Palestina”, ha chiesto il Santo Padre.

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