Giorno e notte tra esalazioni tossiche di liquami e inceneritori

di AlessiaTurri

VITTIME SILENZIOSE E SUBDOLI EFFETTI COLLATERALI

“While devastating, I’m grateful that there were no further injuries” (“Sebbene sia stato devastante, sono grato che non ci siano stati ulteriori feriti”).

Sid Miller, assessore all’agricoltura del Texas, cosi aveva commentato qualche mese fa l’esplosione di un allevamento intensivo che ha ferito una donna e ucciso 18 mila mucche.

18 mila mucche! Ma in fondo, cosa saranno mai 18 mila vite? Gli animali non vengono mai considerati come singoli, ma come insiemi, numeri, masse inanimate che prendono il nome di mandrie, manzi, hamburger.

E se non vi impressiona pensare al dolore che hanno vissuto queste creature, morendo bruciate tra atroci dolori, rinchiuse in recinti da cui non potevano scappare, pensate al danno ambientale. Perché da queste parti gli allevamenti sono un problema per tutti, animali e uomini.

Uomini che vivono in queste terre, tormentati giorno e notte da esalazioni tossiche di liquami e inceneritori. I tassi di asma e malattie respiratorie sono altissimi e tutto questo, per assicurarsi una bistecca nel piatto.

Immaginatevi come sarà l’aria ora, dopo un simile disastro. Dopo che 18 mila vacche e i loro liquami hanno preso fuoco liberando nell’aria un fungo di fumo fetente e altamente inquinante.

Ma Sid Miller ha detto che va tutto bene, in fondo si è ferita una sola donna. Un bell’happy ending all’americana, fatto di vittime silenziose e subdoli effetti collaterali.

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