La morte di Giulia Cecchettin nella società preda del disvalore assoluto

di Francesco Bellanti

UNA TRAGICA MORTE E IL DIAVOLO…

Alla base di questa società malata c’è l’azione malefica del Demonio. Ne sono convinto, perché, benché io sia razionalista e illuminista, io sono anche cattolico, e come cattolico credo nell’esistenza del Demonio.

La tragica morte di Giulia Cecchettin s’inserisce in questa società preda del disvalore assoluto, del consumismo efferato, dell’egoismo sfrenato, dell’affermazione del male, del tramonto di tutti i valori e del senso dell’umanità e del rispetto dell’altro, e soprattutto attraverso guerre devastanti, sta portando il mondo allo sfacelo e all’Apocalisse finale.

Gli do la parola in prima persona, perché possiate riconoscerlo oltre le sue parole sinuose e aggraziate…

In quanti modi mi sono presentato nella storia? In forma di animale, come un topo, un pipistrello. Come un caprone che puzza di zolfo. Con le corna e la coda, e il forcone. O magari come una biscia, la mala striscia, leccando come bestia che si liscia. Dante, il Purgatorio. Oppure sotto forma di locusta, di verme che mai si riposa, di serpente antico. Come il figlio delle tenebre, l’Anticristo, la Bestia dell’Apocalisse che sale dall’abisso. Come la Morte sul cavallo pallido. Come la Grande Meretrice, Roma, la Grande Babilonia. Come il principe apocalittico del cosmo. Come il grande Dragone.

– Apparve ancora un altro segno nel cielo: ed ecco un gran dragone rosso, che aveva sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi. La sua coda trascinava la terza parte delle stelle del cielo e le scagliò sulla terra… Apocalisse, 12:3-4.

Ho avuto mille nomi, prima di diventare Satana. Al principio dei tempi ero Stn, poi diventai Ha-satan, Satanas, Satanasso il nemico, Sataniel o Samhazai ladro del Cielo, infine Satana il grande avversario. Poi fui Abbadon, Apollyon l’Angelo Sterminatore.

Oh, quanti nomi ho avuto! Baal il corruttore, Belial delle tenebre, Belzebù, Signore delle mosche, spirito immondo, Beliar, padre della menzogna!Poi mi chiamarono Belfagor, Mefistofele, Woland, Demonio, Diavolo, Diabolos.

Oh, quanta letteratura! Mi chiamarono Iblis il negatore, Shaitan orrido dai piedi caprini, Signore dell’Inferno, il lusingatore, colui che ha tentato i profeti, che ha fatto bella ogni turpitudine sulla Terra! Sono stato Asura, Vrta drago serpente, Pishaca lemure che divora la carne dei cadaveri, Arbudi spargitore di morte dei nemici, Nergal il distruttore, Mara tentatore del Buddha.

Con quanti nomi ho attraversato gli oceani del tempo, territori inesplorati, spazi senza confini, civiltà superbe! E sono sempre qui, ancora io: il Diavolo. Conoscete anche la straordinaria potenza delle mie legioni e dei miei eserciti. E i miei generali…

Chi è il Diavolo? Chi sono io? Io sono l’Angelo ribelle, il Cancellato dai cieli, il Cacciato dal paradiso. Un tempo fui l’angelo più bello, più pieno di splendore, il più perfetto, il più vicino a Dio, simile all’Altissimo. Mi chiamarono l’Eosforo, la Torcia dell’Aurora, il Figlio dell’Aurora, la Stella del mattino, il Pianeta Venere, il Portatore di Luce: il mio nome era Lucifero.

– Come mai sei caduto dal cielo, Stella del mattino, figlio dell’Aurora? Come mai sei stato messo a terra, tu che eri Signore delle Nazioni? Eppure tu dicevi in cuor tuo: ‘Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell’assemblea, nelle parti più remote del settentrione; salirò sulle sommità delle nubi, mi farò uguale all’Altissimo’. E invece sei stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell’abisso! Isaia 14:12-14.

O forse no, forse, dopo che mi sono ribellato a Dio, il mio nome è stato cancellato per sempre, non ho più nessun nome. Il mio vero nome nessuno lo saprà mai. Solo Dio sa il mio nome.

– Quanti ti vedono ti guardano fisso, ti osservano attentamente. È questo l’individuo che sconvolgeva la terra, che faceva tremare i regni, che riduceva il mondo a un deserto, che ne distruggeva le città, che non apriva ai suoi prigionieri la prigione? Isaia 14, 16-17. Chissà, forse non sono il Demonio, ma il re di Babilonia.

Volevo farmi uguale a Dio. Non era giusto che uno solo avesse tutto il potere su un universo così sterminato. E io credetti di essere più potente e grande di Dio, peccai di superbia e andai incontro alla mia rovina. Radunai eserciti di angeli e mossi guerra a Dio ma fui vinto e caddi nell’abisso, l’inferno si spalancò sotto di noi, fummo scaraventati al centro della Terra. Lontano dalla luce di Dio, persi per sempre il mio vero nome e divenni l’orrido Demonio.

Orgoglio? Vanità? Invidia? Non so, ma io non riuscivo a pensare me stesso come uguale agli altri…

Io ero già l’uomo moderno, io sono l’uomo moderno, coi suoi dubbi, le sue debolezze, la complessità della sua anima corrotta.

Io ho introdotto la morte e il male…

Subscribe
Notificami
1 Commento
Oldest
Newest
Inline Feedbacks
View all comments

Diffidate dell'” angelo di luce”
Lo fa x prendervi in contropiede.
Inoltre, il Diavolo non si suicida mai !