I “veri amici del popolo non sono né rivoluzionari né novatori ma tradizionalisti”

di Daniele Trabucco 

PAPA SAN PIO X ED IL TOMISMO INTEGRALE

Il grande Papa san Pio X, pontefice dal 1903 al 1914, caduto nel dimenticatoio se non addirittura avversato da una certa storiografia soprattutto dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965), é stato non solo colui che ha combattuto con fermezza l’eresia modernista, ma anche colui che ha indicato, da vero Pastore, la strada da seguire per difendere i “diritti della Veritá”, la sola “Veritá che salva”: Gesú Cristo vero Dio e vero uomo.

Attraverso l’attenta lettura della nota Lettera Enciclica “Pascendi Dominici Gregis” del 1907, integrata dalla Lettera apostolica “Notre charge apostolique” del 25 agosto 1910 di condanna del movimento francese di stampo socialista “Le Sillon” che propugnava un cristianesimo laicizzato (oggi diremo pastorale), Papa Sarto non si limita a condannare solo il modernismo dogmatico, bensí anche quello sociale.

Se, da una parte, l’affermazione del principio moderno di immanenza favoriva e favorisce la coincidenza della Rivelazione divina con l’esperienza e la coscienza dell’uomo che vive il sentimento religioso (e, dunque, lo interpreta a seconda delle proprie posizioni soggettive), dall’altra il primato dell’ “action” blondeliana sulla ragione contemplativa porta al primato della prassi sulla conoscenza dell’essere.

Di fronte, allora, al tentativo di “deellenizare” il cristianesimo e privarlo del suo impianto metafisico, Papa Sarto propone (nella “Pascendi”) il ritorno ad un “tomismo autentico ed integrale”, oggi completamente assente nella formazione del clero e dei religiosi in quanto soppiantato da una prospettiva fenomenologica-esistenziale che ha condotto a vere e proprie aberrazioni. É stata la graduale rinuncia al tomismo, ad esempio, che ha consentito il pantesimo cosmico di Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955) o la “svolta antropologica” di Karl Rahner (1900-1984) di matrice razionalistica.

In san Pio X, modello di autentico “Pastor bonus”, emerge una costante e strenua difesa della Veritá, tacciata erroneamente di intransigentismo (Menozzi), consapevole che i “veri amici del popolo non sono né rivoluzionari, né novatori, ma tradizionalisti” (cit. san Pio X, Lettera apostolica “Notre charge apostolique, 1910).

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