Incongruenze, illogicità e resistenza: due vescovi contro l’attuale “dittatura sanitaria”

L’ARCIVESCOVO CARLO MARIA VIGANÒ E IL VESCOVO AUSILIARE DI ASTANA ATHANASIUS SCHNEIDER EVIDENZIANO DERIVE E CONTRADDIZIONI ALLA BASE DI UN’EMERGENZA PANDEMICA CHE NON PARE DOVER AVER MAI FINE…

Di Emanuela Maccarrone

 

In un recente articolo pubblicato sul sito ufficiale del giornalista Aldo Maria Valli, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha sottolineato come l’emergenza pandemica “ha reso particolarmente evidenti le contraddizioni e le illogicità di misure nominalmente intese a limitare i contagi, ma che quotidianamente vengono sconfessate da voci discordanti, da prove evidenti di inefficacia, da contraddizioni da parte delle stesse autorità sanitarie”.

Il prelato ha sollevato perplessità sui presunti vantaggi che il vaccino avrebbe dovuto apportare alle comunità, riguardo all’immunità e alla libertà di movimento, citando uno studio dell’Università di Oxford pubblicato su The Lancet che ha evidenziato come “la carica virale dei vaccinati con doppia dose è 251 volte maggiore rispetto ai primi ceppi del virus, a dispetto dei proclami dei leader mondiali”.

Non solo, secondo il prelato esiste un altro grave pericolo attinente gli effetti collaterali dei vaccini “abilmente dissimulati o deliberatamente non registrati dalle autorità sanitarie nazionali”, che apre la strada a “inquietanti incognite per la salute dei cittadini con cui dovremo presto confrontarci”.

Mons. Viganò ha citato anche le esperienze di alcuni Paesi a dimostrazione di una realtà dei fatti che non è considerata. In Svezia, per esempio, l’assenza di lockdown e di mascherine non ha comportato contagi superiori a quelli dei Paesi in cui si sono confinate le persone a casa o dove si sono fatte mettere le mascherine anche ai bimbi delle scuole primarie.

Al contrario, le esperienze vissute da Stati come Israele o la Gran Bretagna hanno dimostrato che la vaccinazione di massa ha incrementato i contagi e li ha resi più virulenti. Si tratta di situazioni che invece di indurre “i governanti di altri paesi ad essere prudenti nella campagna vaccinale, li spinge a valutare l’obbligatorietà della somministrazione”.

Accanto ai moniti di mons. Viganò si diffondono anche gli appelli di un altro vescovo, monsignor Athanasius Schneider.

In una recente intervista al giornale LifeSiteNews, il prelato ha manifestato il suo malcontento dinanzi all’attuale ‘dittatura sanitaria’ che si sta affermando in molti Paesi, dietro la scusa dell’emergenza pandemica, oltre a ribadire la sua ferma posizione contro i vaccini covid-19 perché, a suo giudizio, contaminati dai feti abortiti.

Secondo il monsignore, le misure sanitarie imposte da molti Paesi stanno rendendo “lo Stato il ‘proprietario’ del tuo corpo. Se il governo ha il potere assoluto di costringerti e di dire come dovrebbe essere il tuo corpo, allora hai perso la tua ultima privacy”.

L’appello del vescovo ausiliare di Astana (Kazakistan) è per la resistenza: “dobbiamo già ora cercare tutte le possibilità pratiche per evitare questa nuova dittatura forzata sul nostro corpo e sulla nostra libertà. Se non lo facciamo, ci sarà un totalitarismo che sarà completo, e questa sarà la fine di ogni società umana”.

Una resistenza pratica attraverso la creazione di reti “che consentano alle persone di acquistare e vendere, e anche di viaggiare, senza bisogno di munirsi di tessera sanitaria”, oltre ad opporsi ai vaccini contaminati dall’aborto.

Davanti alla minaccia di un piano transumanista, volto a impadronirsi del corpo umano, mons. Schneider è stato risoluto: “non credo che Dio lo permetterà. I suoi sono i poteri del Creatore e gli sono riservati. Se continueranno con queste cose orribili che bestemmiano Dio, verrà la fine dei tempi come leggiamo nell’Apocalisse e nel Giudizio”.

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Ma quello che riportate è solo il parere personalissimo di due vescovi che, per quanto autorevoli, non portano nessuna prova a sostegno di quello che affermano.
Secondo loro siamo in una dittatura: e chi sarebbero i padroni del mondo? Biden, Putin, la Cina o chi?